Aver cura dei capelli
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Aver cura dei capelli

Avere cura dei capelli
dott Daniele Campo
Roma

Questo paragrafo riporta alcuni consigli e raccomandazioni per
mantenere in salute i propri capelli. In particolare, riguardo all’igiene,
fino a qualche anno fa una corrente di pensiero trasmetteva il
messaggio che più i capelli si lavano e più questi “reagiscono” producendo
maggiori quantità di sebo. Così, ancora oggi, arrivano in
ambulatorio pazienti che si sforzano di non lavare i capelli più di
una volta la settimana, pur sentendo il bisogno di farsi lo shampoo
più frequentemente. Invece, soprattutto a coloro che hanno una
evidente produzione di sebo, si raccomanda di lavarli spesso (a giorni
alterni oppure ogni giorno nel caso se ne avvertisse la necessità
e comunque ogni volta che si pratichi sport), con detersioni uniche
(senza cioè ripetere l’applicazione di shampoo) ed utilizzando un
detergente delicato.
Occorre ricordarsi sempre di massaggiare il cuoio capelluto con i
polpastrelli delle dita: bisogna pensare a lavare il cuoio capelluto
più che i capelli! Periodicamente, almeno ogni due settimane, si
possono lavare i capelli con uno shampoo antimicotico, per esempio
a base di ketoconazolo, massaggiando il cuoio capelluto per
almeno tre minuti.
È fortemente sconsigliata la pratica di acconciare i capelli, subito
dopo averli lavati, con spazzole a sezione tonda che li stirano mentre
li si asciugano con il phon. Per lo stesso motivo sono anche
sconsigliati gel, spume e lacche. Sappiamo , infatti, che il capello
fuoriesce dal follicolo non diritto, ma inclinato di circa 120°, la
ghiandola sebacea ed il muscolo pilo erettore si trovano rispetto a
questa angolazione sempre in una posizione ben precisa e con il
fondo della ghiandola sebacea che poggia sul ventre dei fasci
muscolari dell’organo piloerettore.
Tutti quei cosmetici acconcianti che sovvertono questa disposizione
spaziale alterano l’angolo di uscita del capello sollecitando il
muscolo erettore, che reagisce a questa modificazione delle strutture
follicolari. Si ipotizza che questa situazione costituisca un
microtrauma meccanico che comporta un’irritazione del
follicolo e tricodinia, quella dolorabilità delle radici dei
capelli che tutti hanno conosciuto dopo averli tenuti
costretti dopo una legatura particolarmente intensa, o
dopo aver portato il casco per un certo tempo. Se proprio
non se ne può fare a meno, sono da preferirsi i gel a
tenuta morbida (evitando quelli con l’indicazione “tenace”,
“forte”) ed é necessario ricordarsi di non pettinare
mai a secco i capelli impregnati di gel, ma di bagnarli
sempre prima.
Dopo un bagno al mare, in particolare, i capelli vanno
immediatamente risciacquati in abbondante acqua
dolce ed, a fine giornata, é necessario lavarli con uno
shampoo delicato (anche ogni giorno se si fa il bagno
in acqua di mare con questa frequenza). Tagliare i
capelli corti, inoltre, non li “rinforza”, in quanto quello
che viene reciso è una parte di fusto, “un aggregato di
cheratina” formato da cellule ormai prive di ogni attività
vitale (il solo vantaggio che si può ottenere
tagliando corti i capelli è, semmai, dovuto alla minore
traumatizzazione con lavaggi, spazzolature, etc. ed alla
maggiore facilità di impiego di farmaci in forma di
lozioni o shampoo). In sintesi, il capello non deve essere
paragonato ad una pianta che può trarre beneficio
da “potature” periodiche ed, oltretutto, rasarli a zero comportebbe
un esposizione diretta del sole direttamente su un cuoio
capelluto non protetto, inducendo sui follicoli “infiammazione
follicolare alta” con conseguente fibrosi della struttura follicolare
(Tosti A, 1999).