Dermatite Seborroica
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Dermatite Seborroica

DERMATITE SEBORROICA
dr. Andrea Marliani
dermatologo – endocrinologo
in Firenze
 

E’ un’affezione molto comune caratterizzata dalla presenza di squame giallastre e untuose che, sul cuoio capelluto, a differenza di quanto avviene nella pitiriasi steatoide, si associano ad eritema a piccole formazioni crostose ed a prurito talvolta intenso. La dermatite seborroica è patologia ben conosciuta ma di facile inquadramento.
È constatazione obbligata per il dermatologo che esistono individui che dalla pubertà presentano una cute grassa, untuosa, lucida, lievemente ispessita e con gli orifizi follicolari più evidenti, specialmente ai solchi naso-genieni, alla fronte, al torace, al cuoio capelluto (con presenza di “forfora grassa”). E’ in questi soggetti seborroici che compare la dermatite seborroica. E’ costituita da chiazze eritematose rosee, o roseo-giallastre, o rosso cupo, coperte da squame di piccola e media grandezza spesse e untuose (seborroiche), talora simulanti formazioni crostose e con elementi vescicolosi di solito difficilmente apprezzabili. L’istologia è aspecifica: mostra aree di paracheratosi talvolta sovrastanti piccoli focolai di spongiosi. I limiti delle chiazze sono sfumati e irregolari, spesso figurati.
Una espressione tipica della dermatite seborroica, di solito circoscritta alla regione sternale e interscapolare, è quella detta, in passato, “eczema seborroico” con aspetto figurato per la confluenza di varie chiazze rotonde a limiti netti e margini convessi. È possibile anche una forma diffusa in chiazze pitiriasiformi e psoriasiformi. L’eczematizzazione è fra le complicanze più comuni. Vengono anche considerate complicanze della dermatite seborroica: l’otite esterna, l’eczema occipitale e della nuca. l’eczema ombelicale (spesso biotico), l’eczema delle areole mammarie della donna, perfino l’eczema penano-genitale che ha peraltro le più varie origini (biotiche, psicosomatiche, psoriasiche ecc.).
Frequentemente la dermatite è localizzata al cuoio capelluto e ai suoi margini e spesso dal capillizio emerge sulla fronte una chiazza festonata, la “corona seborroica”. Il rapporto della dermatite seborroica con il cosiddetto “defluvio seborroico” prevalentemente maschile che valorizzerebbe l’idea di una generica predisposizione del seborroico alla alopecia androgenetica è casuale: la dermatite seborroica non è di per sé alopecizzante.

 

 
Per cause non precisate la dermatite decorre cronicamente con fasi subcliniche e periodi di esacerbazione solo parzialmente influenzati dalla terapia.
La diagnosi differenziale della dermatite seborroica si pone soprattutto con l’eczema, le piodermiti (impetigine), la psoriasi (minore nettezza dei limiti, assenza di squame tipiche e dei tre segni caratteristici della goccia di cera, della membrana lucida, della rugiada sanguigna ecc.), la pitiriasi rosea (untuosità della squama, assenza di medaglione iniziale, diverse localizzazioni), le micosi, talvolta con il pemfigo eritematoso. Da notare una certa frequenza di associazione fra dermatite seborroica ed acne, rosacea, psoriasi che frequentemete complica il quadro clinico.
L’eziopatogenesi non è del tutto chiara si suppone che fattori infettivi, sia batterici che micotici (Pityrosporum ovale in particolare), meccanici, irritativi, psicosomatici e soprattutto una non chiarita “disfunzione sebacea” verosimilmente ereditaria, stiano alla base del cosiddetto “stato seborroico”. Nella dermatite seborroica l’incremento del Pityrosporum ovale è maggiore rispetto a quanto abbiamo detto per la forfora mentre la velocità di secrezione sebacea non è necessariamente aumentata. La composizione qualitativa del sebo è invece modificata: alla riduzione di trigliceridi, squalene e cere esterificate si contrappone l’aumento degli acidi grassi e del colesterolo (con formazione di prostaglandine – soprattutto PGE2 – attivazione del turn-over cellulare, per attivazione dell’adenilciclasi di membrana, attivazione della glicolisi e infine incremento della moltiplicazione cellulare in modo non dissimile da quanto presunto per la forfora).
La terapia controlla ma non domina la situazione. Tutta una serie di rimedi locali antiseborroici vorrebbero una trattazione specialmente per le lozioni e gli shampoo. I cortisonici non alogenati, esclusi dal trattamento generale se non in pazienti selezionati e per previ periodi, sono spesso utilizzabili con successo, specialmente come gel e lozioni, eventualmente associati ad antibiotici ed antifungini, quale trattamento locale. L’acido 13-cis-retinoico, analogamente a quanto detto per la seborrea, è spesso capace di migliorare notevolmente la situazione. Gli antifungini per uso generale, come il ketoconazolo, risultano spesso molto ma brevemente efficaci.

 

 

BIBLIOGRAFIA

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