Fili di Poesia…. E forse un’idea per un bigliettino d’amore
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Fili di Poesia…. E forse un’idea per un bigliettino d’amore

Per centomila capelli…
 

 

 

 

fili di poesia…
e forse un’idea per un bigliettino d’amore.
 

 

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La ragazza si sciolse le trecce
E avvolse tutto il mondo
Nelle sue nere chiome.
YUSUF (Turchia, XI sec.)
 

 

Sciogli la tua capigliatura
Distesa e solenne
Come un manto d’ombra
Sul prato.
FEDERICO GARCIA LORCA
 

 

Con le tue trecce
Hai fatto prigioniero un re.
CANTICO DEI CANTICI
 

 

La fanciulla si pettina dolcemente
Al sole
E si crea sulla nuca un piacere
Che le dà un fremito
Mentre con i pugni leggiadri
Afferra una matassa d’oro
E la luce
Le cola fra le dita.
PAUL VALÉRY
 

 

Molto, signora, darei
Per scioglierti sulla schiena
La tua chioma selvaggia,
pian piano te la distenderei,
in silenzio te la bacerei.
Molto, o mia signora, ti darei
Per districarti il nodo
Della tua rossa chioma
Sopra il tuo collo nudo:
lento lento lento te la sbroglierei,
filo per filo te l’aprirei.
JOSÉ MARTÍ
(Cuba, XIX sec.)
 

 

Vidi pure molte dame
tutte nude,
ma i capelli
scendevano lungo le spalle
come larghi mantelli d’oro.
HEINRICH HEINE
(Germania, XIX sec.)
 

 

Giocava con un rametto di mirto
e una fresca rosa;
e la chioma le copriva spalle e schiena
leggera come un’ombra.
ARCHILOCO
(Grecia, VII sec. a.C.)
La cascata dei capelli
Di un bel nero corvino
Scende in giù sopra i fianchi
Dolci e tondeggianti.
E’ una torcia che illumina la notte
Coi suoi lampi di luce viva.
VALLATHOL
(India, XX sec.)
 

 

Per chi annodi, o Pirra,
la bionda chioma,
elegante nella tua semplicità?
 

ORAZIO
 

 

E per un lungo giorno seduta allo specchio
Pettinava i suoi capelli d’oro e avrei detto
Che suonasse accordi d’arpa senza credervi
Per tutto questo lungo giorno seduta allo specchio
 

LOUIS ARAGON
(Francia, XX sec.)
 

 

Ohimé! Ch’io sono all’amoroso nodo

Legato con due belle trezze bionde.
CINO DA PISTOIA
(XIV sec.)
 

 

C’è una ragazza in riva al fiume
Più bella dell’aurora.
Quando si pettina
Scioglie giù per la schiena
La lunga chioma.
ANONIMO
(Africa)
 

 

 Un giorno verrò all’improvviso

e tu, come sarai,
coi lunghi capelli sciolti,
corrimi incontro a piedi nudi!
TIBULLO
(Roma, I sec. a.C.)
 

 

Non ho mai regalato a nessun uomo
Di capelli una ciocca tranne questa
Che pensosa ora avvolgo alle mie dita
Nera e lunga com’è e ti dico “Prendi”.
Della mia gioventù fuggì la luce,
più al vento non ondeggiano i capelli,
né più mai più v’intreccio rose o mirto;
sulle guance alle lacrime fanno ombra.
Pendon dal capo dal dolor piegato;
ma pria che il fato forbici accostasse
Amor volle per sé questi capelli.
Prendili. Puro ancor vi troverai
Dopo tanti anni il bacio che mia madre
Nel chiuder gli occhi vi lasciò per sempre.
ELIZABETH BARRETT BROWNING
(Inghilterra, XIX sec.)
 

 

Per popolar l’alcova dei ricordi
Che dormon nella massa dei capelli,
voglio agitarli come un fazzoletto!
La languida Asia e l’Africa rovente
Tutto un mondo lontano e quasi assente,
sono nascosti in te, selva d’aromi!
Mare d’ebano, tu contieni un sogno
Di vele, rematori e alberature,
un porto ove berrà l’anima mia
aromi, suon, colori, a grandi sorsi.
E tufferò la testa innamorata
Nel nero oceano che un altro oceano chiude.
CHARLES BAUDELAIRE
 

 

Ne l’aria senza vento
Fluiscon le tue chiome
Che già folte di rose
Ondeggiarono al sole.
GABRIELE D’ANNUNZIO
 

 

Un sole nero e ansioso ti si avvolge nei fili
Della nera capigliatura quando allunghi le braccia
PABLO NERUDA
 

 

I tuoi capelli somigliano
A grappoli d’uva,
a grappoli d’uva nera
I tuoi capelli sono come
I cedri del Libano,
come i grandi cedri del Libano
Le lunghe notti nere,
le notti in cui la luna non appare,
e in cui le stelle hanno paura,
non sono così nere.
Il silenzio che abita nelle foreste
Non è così nero.
Non c’è niente al mondo
Di così nero come i tuoi capelli
Fammi toccare i tuoi capelli!
OSCAR WILDE