I problemi più comuni
I Capelli:
ed i loro problemi più comuni
– Quale funzione svolgono i capelli per l’organismo umano?
Allo stato evolutivo raggiunto dalla specie umana, i peli (di cui i capelli rappresentano solo una forma particolare) non hanno pi la funzione di termoregolazione, come invece avviene negli animali; nell’organismo umano la funzione di termoregolazione è essenzialmente svolta dalla traspirazione e dalla variazione del diametro dei vasi sanguigni.
E’ scorretto però affermare che i capelli non hanno alcuna funzione, in quanto da sempre svolgono un’ importantissima funzione estetica e psicologica.
Nell’identificazione quotidiana noi tutti diamo un’importanza primaria alla capigliatura. Descrivendo una persona spessissimo facciamo riferimento ai suoi capelli (quella bionda, quel ragazzo coi capelli ricci, quell’uomo con pochi capelli, quel pelato, ecc.). E che dire del cambiamento che notiamo in un nostro conoscente quando cambia pettinatura?
Sin dagli albori della nostra civiltà i capelli hanno giocato un ruolo fondamentale soprattutto nel potere seduttivo e nel richiamo sessuale di una persona, uomo o donna che sia. E’ nota la cura e l’importanza che già le antiche civiltà (Egizi, Greci e Romani) prestavano alla capigliatura; ma non è tutto, in quanto anche le antiche divinità erano sempre rappresentate con lunghi e morbidi capelli.
Ai giorni nostri nulla è cambiato: i modelli attuali di bellezza, gioventù e forza, sono rappresentati da uomini e donne con chiome integre e curate.
Solo cosi si spiega il campionario di acconciature e riporti improbabili tenuti in posizione da lacche, gel e fissatori con risultati che sfiorano il ridicolo, ad ulteriore riprova che a tutto si è disposti pur di non mostrare agli altri i problemi di una chioma non a posto.
– Come “funzionano” i capelli?
I capelli sono soltanto la parte visibile di un sistema complesso che prende il nome di follicolo pilo-sebaceo.
In questa struttura costituita da un’introflessione della pelle (una sorta di sacco) profonda fino a 5-6 mm. si svolge il processo di formazione del capello, ad opera di una parte della papilla dermica detta matrice. Questa matrice “raccoglie” nutrimento e ossigeno dai vasi sanguigni e inizia a formare delle cellule: per la particolare conformazione del follicolo le cellule, riproducendosi, si plasmano assumendo la forma a clava del bulbo e cilindrica dello stelo.
Via via che il capello si avvicina al foro di uscita le cellule si cheratinizzano, cioè si induriscono perdendo il loro nucleo, e morendo si trasformano in una sostanza cornea che è la cheratina. La matrice posta nel follicolo continua a produrre altre cellule che permettono l’allungamento del capello fino al termine della fase di crescita. La velocità della crescita è di circa 1 cm al mese.
Il capello vero e proprio, cioè lo stelo che vediamo al di fuori del cuoio capelluto, è pertanto un cilindro lungo e sottile di cellule morte sovrapposte e legate tra loro.
La fase di produzione di nuove cellule, che permette l’allungamento del capello, dura da 3 a 7 anni e si definisce fase anagen di quel particolare capello.
Al termine dell’attività produttiva il capello, che è ininterrottamente cresciuto, smette di allungarsi (la fase si chiama catagen e dura circa 15 giorni) e, quando è trattenuto in cute senza però esservi “legato”, entra nell’ultima fase detta telogen. Può restare al suo posto ancora altri due-tre mesi per poi cadere.
Se il follicolo che ha alimentato il capello fino a qualche mese prima è sano ha già iniziato a produrne un altro che entro breve tempo lo sostituirà.
E’ importante ricordare che i capelli sono strutture composte da cellule morte ciclicamente prodotte da un follicolo pilifero ed è perciò del tutto impossibile che prodotti applicati solo sugli steli (ad es. shampoo, balsami, impacchi) possano svolgere una funzione curativa: essi possono svolgere semplicemente un’azione estetica, pulendo, lucidando, ammorbidendo delle cellule morte. Se vogliamo invece intervenire su problemi che riguardano la nascita e/o la crescita del capello dobbiamo intervenire sulla funzionalità del follicolo pilifero, che non vediamo, ma che è l’unica parte viva della capigliatura.
Nel follicolo pilo-sebaceo troviamo anche la ghiandola sebacea, che immette una secrezione grassa, detta sebo, nel follicolo; il sebo lubrifica le squame del capello, donando brillantezza e flessibilità, e ha funzione protettiva contro gli agenti esterni. Il sebo risale quindi verso la superficie della pelle, dove va a depositarsi.
Capelli e cuoio capelluto: i problemi pi diffusi
– La caduta dei capelli
Come abbiamo già detto i capelli non vivono eternamente, hanno una loro vita determinata e tutti sappiamo che è normale che i capelli cadano.
Naturalmente il problema diventa causa di grandissime ansie quando vediamo che i capelli che cadono sono tanti, che ne ricrescono meno di quelli caduti, che quelli che ricrescono sono meno belli e pi deboli, ecc.
Abbiamo pertanto dedicato un intero capitolo alla trattazione della “caduta dei capelli”.
– L’ipersecrezione sebacea (capelli grassi)
Una particolare untuosità della cute e dei capelli è spesso presente nei soggetti colpiti da problemi di caduta e di calvizie, ma non ne è la causa, contrariamente a quanto molti credono.
E’ falsa infatti l’affermazione che il capello viene soffocato dal sebo in eccesso sulla cute e sullo stelo in quanto il nutrimento del capello proviene dal reticolo vascolare sottocutaneo che avvolge il follicolo pilo-sebaceo e non dall’aria.
E’ prova della non colpevolezza del sebo la sua presenza su tutto il cuoio capelluto, anche nelle zone in cui vivono capelli immuni dal fenomeno calvizie; un’ulteriore riprova è fornita dal fatto che non tutti coloro che soffrono di ipersecrezione sebacea diventano radi o calvi.
Per combattere l’untuosità è necessario lavarli pi frequentemente, ma facendo ben attenzione ai prodotti utilizzati per non provocare pi danni che vantaggi.
Bisogna ricordare che lo shampoo non è in grado di diminuire la velocità di ingrassamento dei capelli, ma solo di rimuovere l’untuosità e perciò andranno scelti prodotti che svolgano questa funzione rispettando le caratteristiche della pelle senza irritarla e senza aggredire i capelli.
Per ridurre l’untuosità dei capelli un valido aiuto può provenire dall’uso di trattamenti astringenti e seboregolatori (maschere, cataplasmi, farmaci).
– La pitiriasi (forfora)
Le cellule dello strato pi superficiale della cute vengono continuamente sostituite e, di norma, ciò succede in modo impercettibile.
In alcuni casi, invece, questo ricambio diviene visibile perché pi accelerato. Non si tratta di una malattia, ma di una semplice alterazione del ritmo di ricambio delle cellule (spesso definito turnover cellulare). Si riteneva fosse causata da un lievito presente normalmente sul cuoio capelluto chiamato Pytirosporum ovalis (da cui pitiriasi), ma recenti evidenze hanno dimostrato che la familiarità gioca un ruolo importante.
Il clima, l’esposizione alla luce solare, lo stress, un uso scorretto di prodotti tricologici, paradossalmente soprattutto gli antiforfora, possono poi intervenire nella sua genesi e nel determinarne l’intensità.
Colpisce quasi il 50% di uomini e donne, perlopiù fra i 14 ed i 35 anni e solitamente ha un andamento circa annuale (cioè in alcuni periodi dell’anno è più intensa che in altri).
Con l’uso di shampoo e trattamenti mirati si tiene agevolmente sotto controllo.
I componenti efficaci sono ben noti, ma proprio per questa ragione non è il caso di affidarsi al “fai da te” tricologico, in quanto, come detto, proprio l’abuso di alcuni di questi prodotti può provocare un peggioramento.
E’ opportuno quindi usare il detergente pi adatto alla propria cute, ai propri capelli e alla propria forfora (sono frequenti i casi di ottima risposta al piroctone-olamine, ad esempio, e di risposta meno brillante al solfuro di selenio o viceversa) associandolo a shampoo pi dolci e a trattamenti trico-estetici pi profondi come i gommage e i cataplasmi a base di fanghi termali.
E’ presente anche in zone dove la calvizie non colpisce e quindi non può esserne la causa, ma prendersene cura è comunque opportuno, oltre che per l’evidente disagio estetico, anche per altri motivi.
Uno di questi è che quando si sta curando una caduta eccessiva con trattamenti locali la forfora stratificata può rendere pi difficoltoso l’assorbimento dei principi attivi.
– La dermatite seborroica.
Si presenta con squame di colore giallo spento al di sotto delle quali, spesso, il cuoio capelluto è arrossato ed irritato. Il prurito è talvolta notevole e le lesioni da grattamento peggiorano la situazione. Non è dovuta a cause organiche, ma ad una degradazione del sebo. Appare sul cuoio capelluto, ma anche sulle sopracciglia e spesso nella zona sternale. La sua presenza anche in aree dove non si manifestano problemi di caduta (zone laterali e posteriori del capo) consente di escludere che possa causare calvizie e diradamenti.
Il fenomeno può essere controllato con buoni risultati utilizzando l’acido salicilico, il catrame ed i suoi derivati, il ketoconazolo ed alcuni cortisonici, ma va assolutamente evitata l’auto-prescrizione perché il rischio che la situazioni peggiori è altissimo, rendendo necessario il ricorso a prodotti sempre pi potenti. cosi facendo, a lungo andare, si instaura un quadro resistente ad ogni tipo di cura.
– La psoriasi.
Colpisce il 2% circa di uomini e donne e si manifesta con chiazze, di colore rosa pi intenso rispetto a quello della cute sana, ricoperte da squame argentee. In alcuni casi può provocare un aumento della caduta dei capelli ed una conseguente minore foltezza nelle zone interessate.
Può manifestarsi sia su cuoi capelluti colpiti da calvizie che su quelli normalmente folti e pertanto non può essere causa di alopecia androgenetica.
#I capelli secchi
Una pi scarsa produzione di sebo da parte delle ghiandole sebacee provoca una minore morbidezza e setosità della capigliatura. Spesso il fenomeno è aggravato da errate abitudini igieniche come shampoo troppo frequenti o aggressivi, con eccessive esposizioni al sole, con l’uso di cosmetici inadatti (lacche, fissatori e simili) con permanenti o tinte continuate.
I capelli secchi sono anche fragili, ruvidi e opachi e hanno la tendenza a spezzarsi facilmente.
Si è scoperto che una delle cause naturali della secchezza può essere una carenza di ferro nell’organismo che si può individuare con uno specifico esame ematologico o con un mineralogramma.
Se la carenza viene evidenziata si può intraprendere una terapia adeguata, modificando se possibile anche l’alimentazione per inibire la reiterazione del fenomeno.
Anche un’alimentazione troppo povera di proteine può causare secchezza dei capelli e indebolimento del fusto per carenza di cisteina.
In condizioni di salute normali l’utilizzo di shampoo arricchiti o di balsamo di buona qualità rendono il problema capelli secchi facilmente controllabile.
Non vi Ë, infine, alcun rapporto fra la secchezza dei capelli e la calvizie.
Come trattare i capelli
– La pulizia dei capelli: quando e con quale prodotto.
I capelli e il cuoio capelluto vanno lavati quando sono sporchi e, se necessario, anche tutti i giorni.
E’ un errore ritenere che i lavaggi provochino un aumento della caduta e, semmai, è vero il contrario.
Ogni individuo avrà quindi una frequenza personale di lavaggio (dipendente dall’ambiente in cui vive e lavora, dalla presenza pi o meno accentuata di inquinamento atmosferico, dall’attività fisica, da particolari stati del cuoio capelluto come eccessiva secrezione sebacea, forfora, ipersudorazione, ecc.).
Riguardo alla scelta del detergente (shampoo) in linea generale andrebbe scelto uno delicato, con pH leggermente acido compreso tra 4 e 6, non eccessivamente sgrassante.
Non vanno attribuite allo shampoo ed alla frequenza d’uso proprietà che non possono detenere: possono rendere il capello pi brillante e morbido, ma non sono in grado di guarirlo, specie se in presenza di caduta eccessiva. Va chiarito che non esiste al mondo uno shampoo con provato effetto anti-caduta.
Particolare attenzione va posta all’uso di shampoo trattanti o “medicati” contro forfora, dermatite ed eccessivo ingrassamento perché contengono sostanze che vanno usate con cautela.
Alcune, come il solfuro di selenio, l’octopirox, lo zinco piritione, il ketoconazolo, richiedono un uso limitato nel tempo e la sospensione alla scomparsa del fenomeno.
Talvolta è consigliabile associare lo shampoo medicato ad altri detergenti con caratteristiche lenitive, balsamiche e ristrutturanti.
Un esempio dell’uso scorretto degli shampoo è quello dato da chi soffre di ipersecrezione sebacea (capelli grassi) e utilizza shampoo troppo sgrassanti che, nel tempo, potrebbero provocare un aumento dell’untuosità (effetto rebound).
Per regolare l’ipersecrezione sebacea, perciò, vanno individuati trattamenti alternativi allo shampoo caso per caso.
– Come asciugare i capelli.
Usare il phon con il bocchettone vicinissimo o con calore eccessivo può rovinare la struttura dei capelli, ma non può certo provocare la calvizie.
Per trattare al meglio i fusti dei capelli è preferibile tamponarli delicatamente con un asciugamano e poi farli asciugare all’aria. Se fa freddo o si ha poco tempo si potrà usare il phon, ma la temperatura dell’aria erogata dovrà essere tiepida.
E’ senz’altro consigliabile l’uso dei diffusori che impediscono al calore di concentrarsi troppo in un’area circoscritta.
#E’ meglio tenere i capelli lunghi o corti?
E’ una convinzione senza alcun fondamento scientifico quella secondo cui tagliando i capelli corti si ottenga una loro fortificazione e l’arresto della caduta.
L’effetto in realtà è esclusivamente “ottico”: i capelli pi corti sono meno visibili quando cadono.
Per convincersi dell’infondatezza del fatto basterebbe guardarsi intorno: moltissimi tengono normalmente i capelli corti e diventano calvi lo stesso e, viceversa, persone che li portano sempre lunghi non sviluppano calvizie o diradamenti.
Tagliando i capelli cortissimi si ottiene un unico risultato effettivo: per pochi giorni la velocità di crescita aumenta del 50% circa, per poi riprendere il suo passo abituale.
– I cosmetici per capelli: balsami, lacche, gel, oli, ecc.
Si possono usare tranquillamente: quelli di qualità non fanno male ai capelli né al cuoio capelluto.
Andrebbero usate con cautela le lacche, per la difficoltà ad essere eliminate con lo shampoo.
Balsami e oli sono invece necessari per mantenere il fusto del capello in buone condizioni estetiche soprattutto se è secco o stressato da phon caldi, agenti atmosferici, tinte e permanenti.
Va ricordato però che tutti i prodotti a contatto con i fusti dei capelli, non possono vantare alcun effetto anti-caduta, al massimo quello che possono fare è avere un effetto sostantivante per la parte morta del “sistema capelli”, che è appunto lo stelo.
Un discorso a parte meritano gli oli solari: è consigliabile farne uso sempre nel periodo estivo quando il sole è più forte, ma anche prima di esposizioni a lampade abbronzanti se particolarmente frequenti. I raggi UV, infatti, possono deteriorare gli steli ed interferire con l’attività produttiva provocando perdita di tono, maggiore opacità e difficoltosa pettinabilità. Può seguire anche un aumento della caduta anche se non di tipo androgenetico ).
Capelli e alimentazione:
– L’importanza dell’alimentazione
C’è un nesso fra alimentazione e caduta perché i capelli sono costituiti da proteine per il 65-95% e, per il resto, da acqua, lipidi, pigmenti ed oligoelementi.
E’ perciò necessario fornire il “nutrimento” necessario alla loro formazione con un’equilibrata assunzione di tutti i nutrienti.
Nei regimi alimentari della grande maggioranza delle famiglie italiane è presente un’ampia varietà di tutti gli elementi nutritivi necessari al sostentamento dell’intero organismo e perciò anche dei capelli.
Spesso, però, vengono commessi degli errori che possono provocare un’alimentazione meno equilibrata e fra questi i pi diffusi sono i gusti particolarmente difficili (scarso o nessun consumo di frutta e verdura, per esempio) o diete molto restrittive.
Sono frequenti le carenze di proteine (soprattutto quelle del gruppo della cistina), che danno allo stelo del capello fragilità, secchezza, diminuzione del diametro. Ogni pettinata o spazzolata è un dramma perché si vede sul pettine un gran numero di capelli, anche se la maggior parte sono steli spezzati e non capelli interi che cadono.
Una dieta troppo povera di aminoacidi, oligoelementi, minerali e vitamine, infine, può provocare un’importante caduta di capelli (telogen effluvio) con effetti reversibili se gli squilibri vengono corretti in tempo.
– Gli integratori alimentari
Si tratta di preparati, di solito capsule da assumere per bocca, che forniscono vitamine, minerali e aminoacidi di cui l’organismo ha bisogno a causa di carenze momentanee di questo o di quel componente o per compensare regimi scorretti.
Non tutti gli integratori svolgono la stessa funzione ed è quindi importante stabilire quali sono le necessità caso per caso.
Per la buona salute dei capelli possono essere utili integratori costituiti dagli aminoacidi necessari per la sintesi della cheratina (la proteina di cui è costituito il capello) come la cisteina, la cistina e la metionina, oppure di minerali come calcio, zinco, ferro, rame, selenio, magnesio, manganese o, per finire, di vitamine come la A, la C, la E e la H.
Inutile usare un integratore qualsiasi credendo che, indipendentemente dalla sua composizione, possa essere efficace. Sono poi perlopiù inutili quelli che contengono di tutto in po’.
Gli integratori vanno utilizzati invece in particolari casi e nella composizione ideale per il tipo di carenza da trattare.
Il loro uso è particolarmente indicato quando si ravvisa un aumento della caduta che segue stati di stress psico-fisico pronunciati e persistenti, malattie lunghe e debilitanti, diete molto drastiche.
Hanno mostrato scarsa o nulla efficacia se usati da soli, mentre se associati a cure specifiche locali o generali per il particolare problema tricologico in corso, contribuiscono a migliorare i risultati.