Dermatosi Pustolosa erosiva del cuoio capelluto
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Dermatosi Pustolosa erosiva del cuoio capelluto

Acne cheloidea della nuca
(folliculitis keloidalis nucae)
dott. Andrea Marliani
Firenze
 

Questa forma colpisce soprattutto giovani maschi; negli Stati Uniti è stata segnalata in maniera particolare in soggetti di origine afro-americana. È malattia rara che inizia con la comparsa di papule o di papulo-pustole confluenti a livello della regione occipitale del cuoio capelluto e della regione posteriore del collo.

 

 

Inizialmente questi elementi papulo-pustolosi sono centrati da un capello o da un pelo, sottolineando così l’impegno follicolare. Successivamente le lesioni tendono a fondersi e a formare placche più o meno estese e irregolari ed esitano, dopo settimane o mesi, in cicatrici ipertrofiche, simil-cheloidee. Questa evoluzione comporta la caduta dei capelli e dei peli. Talvolta si può avere la formazione di ascessi purulenti e fistole.

 

 
L’acne cheloidea può essere asintomatica, ma talvolta è presente prurito, bruciore, dolore.
I reperti istologici più significativi sono rappresentati da:
1) infiammazione cronica perifollicolare, particolarmente intensa a livello dell’istmo, della parte più bassa dell’infundibolo e delle ghiandole sebacee, caratterizzata da un denso infiltrato di granulociti neutrofili, linfociti e plasmacellule;
2) fibroplasia lamellare, maggiormente evidente a livello dell’istmo;
3) scomparsa delle ghiandole sebacee;
4) assottigliamento dell’epitelio follicolare a livello dell’istmo, fino ad arrivare ad una distruzione epiteliale completa, con frammenti residui di capelli senza guaina e dilatazione del canale follicolare.
Una ricerca di Sperling ha documentato l’assenza di infezione batterica e una frequente colonizzazione follicolare da parte del “demodex folliculorum” e sottolineava l’assenza, nell’Acne Cheloidea, di “ingrowing hair” caratteristici della cosiddetta pseudofolliculitis barbae, che una volta veniva correlata all’Acne Cheloidea.
La terapia ricalca comunque quella della follicolite decalvante ma in questa forma l’isotretinoina orale è ritenuta particolarmente efficace.

 

Riferimenti

Cosman B., Wolff M.: “Acne keloidalis” Plast Reconstr Surg 1972; 50: 2530.

Dinehart S., HerzegA., Kerns B., Pollack S.: “Acne keloidalis: a review” J Dermatol Surg Oncol 1989; 15: 642 – 7.

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Luz Ramos M, Munoz-Pèrez M.A., Pons A., Ortega M., Camacho F.: “Acne keloidalis muchae and tufted hair folliculitis” Dermatology 1997; 194: 71 – 3

Herzberg A:J, Dinehart SM, Kerns BJ, Pollack SV. Acne keloidalis. Transverse microscopy, immunohistochemistry aud electron microscapy. Am J Dermatopathal 1990; 12(2): 109 – 121.

Sperling L., Homoky C., Pratt L., Sau P.: “Acne keloidalis is a form of primary scarring alopecia” Arch Dermatol” 2000: 136: 479 ­ 84